Il legno è presente nella nostra vita da tempo immemore: è stato usato per difendersi, procacciarsi cibo, costruire case, riscaldarsi. Il nostro rapporto con il legno è ancora fortissimo, infatti il pellet – il modo più comodo ed ecologico di scaldarsi con il legno – è il futuro.
Il pellet è inserito pienamente in un’ottica di economia circolare, perché è realizzato con i residui di lavorazione del legno, riducendo al massimo ogni tipo di spreco; la sua lavorazione non implica altri ingredienti che non siano legno e (pochissima) acqua: l’unico collante necessario è la lignina, già naturalmente presente nel legno, e questo oltre a ridurre i costi di produzione rende il pellet un prodotto estremamente sostenibile, sia in fase di produzione che di combustione. Le stufe a pellet infatti non producono emissioni nocive e il residuo di cenere può essere smaltito nell’umido o utilizzato come fertilizzante: qualcuno ha detto “economia circolare”? Ecco perché sempre più persone scelgono il pellet per riscaldare gli ambienti, riducendo costi e impatto ambientale, ma sempre con una resa altissima.
È facile decidere che il pellet è la scelta giusta, ma è un po’ meno facile scegliere il pellet giusto.
Quali sono i fattori da valutare nella scelta di un pellet che tratti bene la nostra stufa, la nostra casa, la nostra salute e il nostro pianeta?
Il potere calorifico: l’energia termica che una data quantità di pellet riesce a sprigionare. Più alto è il potere calorifico, migliore è il pellet.
Il residuo di ceneri: la parte di combustibile che non brucia e che dunque può sporcare e ostruire la stufa, rovinandola; questo deve essere inferiore all’1%.
La composizione: una bassa “densità” di legname o una pressatura non idonea compromettono le capacità di riscaldamento del pellet. Come dire, un pellet non adeguatamente pressato rischia di disperdere molto del suo potenziale.
Il tipo di legno: i migliori sono il faggio o l’abete, o una felice combinazione dei due. Nella nostra selezione privilegiamo questi due tipi di legno perché hanno un ottimo potere calorifico e ciascuno dei due soddisfa specifiche esigenze. Le caratteristiche del legno di faggio sono un ottimo rendimento e una notevole durata della combustione, mentre il legno di abete – più tenero rispetto al faggio – ha un’accensione particolarmente veloce che lo rende molto pratico
La lavorazione: è essenziale che rispetti in ogni passaggio i più alti standard di qualità, e questo può essere garantito anche da apposite certificazioni.
È importante anche considerare il tasso di umidità del prodotto: più questo valore è basso, maggiore è il potere calorifico del pellet.
E dunque, considerate queste caratteristiche, ecco i veri buoni motivi per cui conviene scegliere solo pellet di qualità:
• Riscalda meglio (cioè ha un potere calorifico ottimale)
• Sporca meno (perché ha un residuo più basso)
• Ti fa risparmiare (perché la sua composizione ne ottimizza la combustione, dandoti il massimo del calore possibile)
• Rispetta l’ambiente (il legno utilizzato è ecosostenibile, ovvero proviene solo da foreste con una gestione responsabile certificata)
• Protegge la salute (tutti i processi di lavorazione sono garantiti da certificazioni che ne attestano la correttezza e la totale sicurezza)
Come riconoscere un buon pellet?